• seguici su  youtube icon 
  Home/News/News 2018/Divulgazione tra fake notizie e post verità

Divulgazione tra fake notizie e post verità

Mercoledì, 04 Aprile 2018
Si discuterà di divulgazione tra fake notizie e post verità nel corso dell’incontro di sabato 7 aprile 2018 promosso dal Centro Studi e Ricerche “Vittorio Monaco” in collaborazione con l’associazione Ereignis e la Comunità di “Villa Nazareth” presso l’Auditorium dell'Annunziata di Sulmona a partire dalle 16,30. L’iniziativa si basa sulla considerazione che segue: le attività di ricerca scientifica e artistica, unitamente a quelle di formazione che ne traggono nutrimento, sono, almeno nel contesto italiano, soggette a gravi difficoltà sistemiche e pessima fama (in parte, parrebbe, a ragione). In teoria, una dialettica efficace tra le tre funzioni che il “sapiente” (a intendere colui che è in grado di fare ricerca, ovvero chi possegga le conoscenze per orientarla, coordinarla, ricercare egli stesso e valutare i risultati ottenuti; pragmaticamente, gli istituti preposti: ministero ed enti, su tutti, università e accademie) dovrebbe irreggimentare, parrebbe dover rispondere alla seguente logica: la ricerca assolve, parallelamente, al compito complesso di definire e ordinare la ‘sostanza’ del sapere, in prima istanza; dipoi, alla necessità di filtrare da questo ordine è la parte indispensabile che la formazione di base garantisce all’insieme dei cittadini, è la formazione superiore: destinata a rimpinguare i ranghi delle categorie professionali tutte.

In un sistema siffatto il posto della divulgazione qual è? Molte risposte s’impongono per un simile quesito ma la formula che segue è quella che appare esaustiva: la divulgazione ha il compito di “manutenere” il sapere di base, le conoscenze che la totalità della popolazione ha il diritto (e dovere) di possedere. Ad una lettura non superficiale, tale principio interessa la totalità della popolazione; in quanto, massimamente, la divulgazione ha da abbracciare la totalità dello scibile (o, forse, sarebbe meglio dire del ricercabile, meglio ancora, del “ricercato”); finanche il ricercatore stesso (che può farsi divulgatore per quanto concerne le proprie competenze, ma è necessariamente destinatario della divulgazione negli ambiti residuali). In regime democratico, la divulgazione è inoltre il solo strumento atto a garantire la trasparenza e la legittimità della ricerca stessa: come rendere noti (con sottolineatura che sottende il bisogno di una corretta informazione, anche scientifica, dunque la responsabilità di fornirla) alla collettività i frutti di un lavoro di ricerca, con ciò instaurando un virtuoso interesse per gli sviluppi della stessa? Divulgando seriamente.La divulgazione legittima la ricerca e i promotori dell’incontro confidano che, rendendo organiche al sistema serie attività divulgative, il ricercare s i farà più attento e meno esposto al rischio di “superfetazione” (definibile, per le scienze umane, un autentico cancro del sapere o, parafrasando sagge parole di altri, una “deformazione prospettica dell’intelligenza”).L’argomento sarà introdotto da Massimo Moretti, dell’Università “La Sapienza” di Roma e rappresentante della “Comunità Domenico Tardini”, si articolerà in una conversazione fra Domenico De Martino, docente all’Università di Udine e divulgatore, Antonio Di Fonso del Centro Studi e Ricerche “Vittorio Monaco” e Franco Zabagli, del Gabinetto scientifico-letterario “G.P. Vieusseux” e sarà moderato da Antonio De Capite Mancini dell’associazione Ereignis.